Concerto per violino: ol paìs de Còf
, Podcast Matteo Capobianco, in arte Ufocinque, nasce a Novara nel 1981. Dal 1994 protagonista attivodella scena writing e poi street-art italiana, con numerosi interventi in spazi di wall-painting ineventi dedicati e parallelamente in maniera spontanea in spazi abbandonati come fabbriche indisuso e vecchie cascine. Dopo gli studi di Disegno industriale al Politecnico di Milano, inizia un percorso di fusione tra arte e progetto creando scenografie per vari teatri italiani, occupandosi dalla progettazione alla realizzazione. La volontà di spaziare in più ambiti creativi lo porta a sperimentare differenti media espressivi, il tutto collegato da un rimando a questa arte delpassato. “Concerto per Violino: ol paìs de Còf” è l’opera realizzata nel 2020 da Matteo Capobianco per celebrare l’ottantesimo anniversario della morte del compositore e violinista spezino Giulio De Micheli (La Spezia, 1889 – Covo, 30 settembre 1940). Chi fu il Maestro Giulio De Micheli: è stato un compositore, violinista e direttore d’orchestra italiano. Svelò la sua inclinazione musicale a soli cinque anni e all’età di quindici anni conseguì il diploma, completando poi gli studi presso il Conservatorio Arrigo Boito di Parma, perfezionandosi anche in violino: come solista, si rivelò un virtuoso apprezzato in una serie nutrita di concerti in Italia e all’estero. La sua produzione comprende oltre 160 composizioni, tra cui numerose operette, quattro messe, il poema sacro Petrus. Il punto culminante del suo genio artistico è rappresentato dalla Prima Suite (In campagna), dalla Seconda (Visioni egiziane) e dalla Terza (Suite di danze). Da menzionare anche gli Intermezzi (tra cui A Ida su testo di Giovanni Pascoli), i valzer e le marce. De Micheli si trasferì a Covo a seguito del matrimonio con la covese Anna Borelli. Qui si affezionò alla gente del paese, agli anziani del ricovero ed ai bimbi dell’asilo per i quali fece parecchi concerti di beneficienza. Fattosi amico del parroco Don Angelo Galafassi, compose numerose operette delle quali don Galafassi stesso fu librettista, operette che poi venivano messe in scena dai giovani dell’oratorio. De Micheli morì a Covo il 30 settembre 1940 a seguito del decorso della sua malattia. L’opera si compone di un grande spartito di fondo (un pezzo originale del De Micheli) sul quale si inseriscono come note musicali qua e là i luoghi simbolo (i monumenti) di Covo: dalla chiesa parrocchiale alla santella di San Lazzaro, dai vari oratori ai mulini, dal Fosso Bergamasco alla torre del Castello. Sul lato sinistro si staglia una gigantografia del compositore atto a mettere in musica col suo violino questo particolare concerto fatto di luoghi colmi di storia e significato per il paese di Covo. L’opera, realizzata con colori acrilici, riprende lo stile della cartografia medievale e utilizza una scala cromatica sui toni del seppia. Per volontà dell’artista non è stato dato alcun protettivo al dipinto murale per far sì che con l’invecchiamento l’opera acquistasse quel carattere vissuto, quasi consumato, tipico dellostile sopra descritto. Mappa dei Murales La visione di CURE è duplice, la prima e più evidente è il dare vitalità e qualità al territorio attraverso l’arte urbana ed iniziative varie, la seconda è invece quella di costruire e rafforzare il rapporto che la popolazione, e principalmente i giovani, hanno con il nostro territorio, il contesto in cui viviamo e radicare in essi un profondo senso di appartenenza e un atteggiamento proattivo davanti alle problematiche sociali, costruendo così un buona base di cittadinanza attiva e partecipata.