Il vecchio Mulino
, Podcast Alessandra Carloni, nasce a Roma nel 1984, dove vive e lavora. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2008 con la cattedra di Celestino Ferraresi e si laurea nel 2013 in Storia dell’arte contemporanea, presso l’Università “La Sapienza”. Dal 2009 inizia la sua attività come pittrice e artista, esponendo in personali e collettive in gallerie di Roma e in altre città italiane, vincendo diversi premi e concorsi. In parallelo inizia la sua attività anche come street artist, realizzando opere murali a Roma, Milano, Firenze, Torino, Marsala, Sulmona, Savona, Venezia, Rovigo, Lussemburgo e Caserta e vincendo premi e riconoscimenti. L’opera:Il mulino di Covo, più precisamente il molino fuori Porta Mattina che risale al 1400, diventa in quest’opera di Alessandra Carloni il pretesto di un macchinoso gioco, dove l’acqua, risorsa primaria e di fondamentale importanza per la sopravvivenza del Pianeta, diventa la fonte di energia essenziale al volo di una Covo fiabesca e surreale.Questo marchingegno onirico si compone di riferimenti al territorio, la chiesa parrocchiale con il suo campanile e la torre del Castello (l’ultima rimasta delle 9 torri) insieme al mulino diventano simboli di un luogo magico sospeso nel cielo, che quasi come un carillon o un gioco antico si attiva al comando di una chiave, poste nella parte bassa dell’isola di terra staccata.In cima, a viaggiare in questo paese fluttuante, seduto sopra il mulino, emerge uno dei personaggi iconici della Carloni, un sognatore dagli occhi chiusi nel quale dobbiamo immedesimarci per poter interpretare la scena onirica, che sorregge un anfora dalla quale versa dell’acqua che fa scendere il mulino e innesca il volo surreale di Covo.Carloni, con il suo stile inconfondibile nel panorama dell’arte urbana fatto di linee rigide marcate e un colore molto ricco a livello cromatico, omaggia l’elemento dell’acqua, la memoria dei luoghi e la dimensione agricola del nostro territorio, ricordandoci con il suo personaggio che siamo artefici del nostro futuro: saremo in grado di volare? Mappa dei Murales La visione di CURE è duplice, la prima e più evidente è il dare vitalità e qualità al territorio attraverso l’arte urbana ed iniziative varie, la seconda è invece quella di costruire e rafforzare il rapporto che la popolazione, e principalmente i giovani, hanno con il nostro territorio, il contesto in cui viviamo e radicare in essi un profondo senso di appartenenza e un atteggiamento proattivo davanti alle problematiche sociali, costruendo così un buona base di cittadinanza attiva e partecipata.