Proloco Covo

LE ANIME GIUSTIZIATE

Nel 1798 accadde a Covo un fatto doloroso. Tre ladri, di nome Raselli, Taglia e Moneta rispettivamente di Romano di Lombardia, Mornico al Serio e Cividate al Piano, assalirono una ragazza, figlia di Stefano Capranelli, la quale era appena uscita dalla stalla dove l’intera sua famiglia si trovava per godere un po di caldo, come allora si usava abitualmente. I ladri le strapparono gli orecchini d’oro ma, alle grida della ragazza, fuggirono non prima di aver arraffato alcune povere suppellettili. Appena fuori paese furono però arrestati da alcuni gendarmi. Riconosciuti poi dalla ragazza furono portati a Bergamo dove vennero processati e condannati a morte. La sentenza doveva essere eseguita sul luogo del furto. Così venne eretta una ghigliottina sui “terragli”. Il 7 agosto i tre vennero decapitati con grande commozione del popolo. Le loro spoglie vennero sepolte nel cimitero che allora si trovava presso le attuali scuole elementari. Poiché i tre disgraziati, prima di salire sul patibolo, si confessarono chiedendo perdono per le loro malefatte, il popolo di Covo serbò loro una grande venerazione ed ancora oggi, nei giorni 7-8 e 9 agosto, si celebra il “triduo delle anime giustiziate” con luminarie e celebrazioni al cimitero. Indicazioni stradali

MAESTRO GIULIO DE MICHELI

Nato a La spezia il 26 settembre 1889, Giulio De Micheli è stato un compositore, violinista e direttore d’orchestra. Rivelò la sua inclinazione musicale a soli cinque anni e all’età di quindici anni conseguì il diploma,completando poi gli studi presso il Conservatorio Arrigo Boito di Parma, perfezionandosi anche in violino: come solista, si rivelò un virtuoso apprezzato in una serie nutrita di concerti in Italia e all’estero. La sua produzione comprende oltre 160 composizioni, tra cui numerose operette, quattro messe, il poema sacro Petrus.Il punto culminante del suo genio artistico è rappresentato dalla Prima Suite (In campagna), dalla Seconda (Visioni egiziane) e dalla Terza (Suite di danze). Da menzionare anche gli Intermezzi (tra cui A Ida su testo di Giovanni Pascoli), i valzer e le marce. De Micheli si trasferì a Covo a seguito del matrimonio con la covese Anna Borelli. Qui si affezionò alla gente del paese, agli anziani del ricovero ed ai bimbi dell’asilo per i quali fece parecchi concerti di beneficienza. Fattosi amico del parroco Don Angelo Galafassi, compose parecchie operette delle quali don Galafassi stesso fu librettista. De Micheli morì a Covo il 30 settembre 1940 a seguito del decorso della sua malattia. Indicazioni stradali

MOLINO FUORI PORTA MATTINA

Di origini antichissime, è situato ad est del paese, fuori la vecchia Porta Mattina ed aveva funzione di molino da macina. E’ alimentato dalla Roggia Sarioletta o “Ròsa” o Guadomaria che pesca le sue acque dal Fosso Bergamasco. Questo molino risale quanto meno al 16 agosto 1411, in quanto tale data figura in una pietra ancor oggi incastrata nella muratura dell’edificio. Nel ‘600 era di proprietà della famiglia Valle, che aveva comperato dal Comune una gran parte degli spalti del vecchio castello oltre ai fossati (spianati) che circondavano le demolite mura ad oriente fino al molino medesimo. Il molino passò in proprietà a Marco Colpani, mugnaio (e organista) di Fara Olivana nei primi anni del ‘900 e, siccome spesso veniva a mancare l’acqua, derivata dal Fosso Bergamasco per muovere la ruota collegata alle macine, lo dotò di un motore che rimase in funzione fin verso il 1970, quando l’attività venne chiusa. Indicazioni stradali

TORRE SOPRA LA PORTA MERIDIONALE DEL CASTELLO

È l’unica sopravissuta, insieme ad un altro piccolo edificio (detto il “vedovo”), del castello dotato di nove torri e due fossati, edificato tra il 1261 ed il 1264 dal ghibellino Buoso da Dovara, signorotto cremonese, che qui si stabilì a governare. Signore di Covo sin dal 1250, Buoso fece parte dapprima di un triumvirato con Oberto Pallavicino ed Ezzelino da Romano, che poi tradì (tant’è che Dante lo descrive all’Inferno nella sua Divina Commedia). A seguito di questi fatti nel giugno del 1266 il castello di Covo venne attaccato, e poi espugnato, dai guelfi guidati da Napo della Torre, già Signore di Milano, con una nutrita schiera di Bergamaschi delle Valli. Buoso riuscì a fuggire fortunosamente, i covesi ottennero una resa decorosa ed il castello venne distrutto. L’anno seguente, venne stipulata la Pace a Romano. Indicazioni stradali